• Il prossimo venerdì sera 13 febbraio ci sarà il Consiglio Comunale Aperto del Comune di Carmagnola

    Il tema in discussione è l'Ospedale San Lorenzo

  • 13 febbraio 2015

    M'illumino di meno 2015

  • Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne

    A Carmagnola e a Villastellone il 25 novembre proiezione del film "Come il vento"

  • Giornata Internazionale della donna 2015

    Poco è cambiato ma che anzi le aspettative di una condivisione tra donne e uomini dei problemi di strumentalizzazione e mistificazione di ruoli, sono state disattese;

lunedì 20 aprile 2015

La serata del 14 aprile: la nostra proposta e le risposte in merito alla Bretella Sud

Le risposte dei politici presenti hanno impegnato:

  • il Comune di Carmagnola (assessore Bertero) e il comune di Caramagna e Provincia di Cuneo (sindaco e vicepresidente della provincia Mario Antonio Riu) ad inviare formale richiesta e sollecitazione per l'avvio lavori del nuovo casello autostradale
  • il Consiglio Comunale, presenti i consiglieri Biasibetti e Sibona, a formalizzare con un atto da votare in consiglio- ordine del giorno- la richiesta di risposte in merito al programma complessivo di questa parte di tangenziale carmagnolese.
Occorrerà verificare che l'impegno preso venga rispettato.

mercoledì 8 aprile 2015

Viabilità: si sposta il traffico ma non si riduce

Martedì 14 aprile in Biblioteca, a Carmagnola si discute di viabilità, in particolare di cosa accadrà con la prossima apertura della bretella sud.
http://selcarmagnola.blogspot.it/2015/03/richiesta-ad-amministratori-ed-altri.html
Per Via Sommariva, via Poirino e per la Carmagnola in generale ci sarà un peggioramento della situazione in termini di mobilità e di inquinamento.

Ci auguriamo la presenza di interlocutori in grado di affrontare le problematiche che questa situazione solleva.

V.T.

venerdì 27 marzo 2015

Acqua Pubblica, Bene Comune



(Fonte: Forum Italiano Movimenti per l'Acqua)

 


I nuovi processi di privatizzazione e finanziarizzazione
dell'acqua e dei beni comuni
Dal decreto “Sblocca Italia” alla legge di stabilità, passando per la “spending review

E' possibile affermare che il piano attraverso il quale il Governo intende rilanciare con forza il processo di privatizzazione e finanziarizzazione dei beni comuni seguirà tre assi fondamentali, già indicati nel DEF (Documento di Economia e Finanza 2014): a) cessione di quote statali delle grandi aziende; b) razionalizzazione delle aziende partecipate dagli enti locali, seguendo lo slogan "riduzione da 8.000 a 1.000"; c) dismissione del patrimonio pubblico.

Per quanto concerne i servizi pubblici locali e, quindi, anche il servizio idrico, tale progetto si ispira direttamente al programma sulla "spending review" il quale prevede aggregazioni e fusioni individuando dei poli aggregativi nelle grandi multiutilities. A riguardo il Governo ha messo in campo una rinnovata strategia comunicativa che si ammanta della propaganda di riduzione degli sprechi e dei costi della politica mediante lo slogan “riduzione delle aziende da 8.000 a 1.000”.

Due sono i provvedimenti legislativi che il Governo ha messo in campo:

  • il decreto "Sblocca Italia", convertito in legge a colpi di fiducia lo scorso 5 novembre, costruisce un piano complessivo di aggressione ai beni comuni tramite il rilancio delle grandi opere, misure per favorire la dismissione del patrimonio pubblico, l'incenerimento dei rifiuti, nuove perforazioni per la ricerca di idrocarburi e la costruzione di gasdotti, oltre a semplificare e deregolamentare la procedura delle bonifiche.
Inoltre, contiene delle norme che, modificando profondamente la disciplina riguardante la gestione dell'acqua, mirano di fatto alla privatizzazione del servizio idrico.
In particolare l'articolo 7 modifica quella parte del Testo Unico Ambientale (D. lgs 152/2006) che riguarda la gestione del servizio idrico integrato. Tre appaiono le modifche più pericolose:
  1. modifica del principio cardine su cui si basava la disciplina, ovvero passaggio da "unitarietà della gestione" a "unicità della gestione" (comma 1, lettera b) punto 3) dell'art. 7);
  2. imposizione progressiva del gestore unico per ogni ambito territoriale che sarà scelto tra chi già gestisce il servizio per almeno il 25 % della popolazione che insiste su quel territorio (comma 1, lettera d)  e lettera i) dell'art. 7), ovvero le grandi aziende e/o multiutilities;
  3. imposizione al gestore che subentra di corrispondere a quello uscente un valore di rimborso definito secondo i criteri stabiliti dall’AEEGSI, ciò rischia di rendere più onerosi e quindi difficoltosi i processi di ripubblicizzazione (ad es. caso di Reggio Emilia) (comma 1, lettera f) punto 2) dell'art. 7).
Anche questo provvedimento, quindi, appare ispirarsi agli stessi principi della "spending review", ovvero individuare dei poli aggregativi nelle grandi aziende e multiutilities. Ciò si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo ha poi definito compiutamente con la legge di stabilità.

  • la legge di stabilità in cui l'articolo 43 "Razionalizzazione delle società partecipate locali" da una parte limita l'affidamento "in house" (nella sua concezione comunitaria, quindi, sia ad S.p.A a totale capitale pubblico che ad aziende speciali) rendendolo oneroso per le casse degli Enti Locali e dall'altra favorisce le privatizzazioni incentivando la cessione di quote e più in generale le operaioni di fusione.

Infatti, si stabilisce:
  1. l'obbligo per l'ente locale, che effettua la scelta "in house", ad accantonare "pro quota nel primo bilancio utile" e ogni triennio una somma pari all'impegno finanziario corrispondente al capitale proprio previsto (comma 1, lettera a), art. 43);
  2. in caso di fusioni e acquisizioni si rende possibile l'allungamento delle concessioni per il gestore subentrante, oltre a poter vedere rideterminati i criteri qualitativi di offerta del servizio (comma 1, lettera b), art. 43);
  3. che i finanziamenti derivanti da risorse pubbliche debbono essere prioritariamente assegnati ai gestori privati (per esattezza quelli selezionati tramite gara) o a quelli che hanno deliberato aggregazioni societarie (comma 1, lettera c), art. 43). Ovvero le risorse pubbliche devono essere date in primo luogo ai privati o a quei soggetti in via di privatizzazione.
  4. che gli enti locali possono usare fuori dai vincoli del patto di stabilità i proventi dalla dismissione delle partecipazioni (comma 1, lettera d), art. 43), ma tale disposizione non si applica per spese relative ad acquisti di partecipazioni, ovvero non sarà possibile utilizzare questo incentivo per riacquisire quote da privati e quindi ripubblicizzare.
In questo nuovo scenario diversi sono i soggetti interessati a investire nei servizi pubblici locali, ma il regista sembra unico, ovvero Cassa Depositi e Prestiti, attraverso finanziamenti diretti (3 miliardi di euro già investiti nel triennio 2011–2013) o con i propri fondi equity FSI (500 milioni a disposizione per favorire le fusioni territoriali) e F21 (già attivo nei servizi idrici, nella distribuzione del gas, energie rinnovabili, rifiuti, in autostrade, aeroporti e tlc). Il tutto con interessanti joint venture con capitali stranieri, a partire dal colosso cinese State Grid Corporation of China, che, con la benedizione estiva di Renzi, ha acquisito il 35% di Cdp Reti, la società di Cassa Depositi e Prestiti, che tiene in pancia il 30% di Snam (gas) e il 29,85% di Terna (energia elettrica).

Sembra evidente, dunque, come questa legge di stabilità, in maniera più esplicita del decreto "Sblocca Italia", indichi la direzione della privatizzazione dei servizi pubblici, incentivando esplicitamente le dismissioni di quote dei comuni e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione. Si arriverebbe, quindi, a costruire un vero e proprio ricatto nei confronti degli Enti Locali i quali, oramai strangolati dai tagli, sarebbero spinti alla cessione delle loro quote al mercato azionario, giungendo così a relegarli esclusivamente ad un ruolo di “controllo” esterno o con quote di assoluta minoranza.

Il combinato disposto dei due provvedimenti costruisce, quindi, un meccanismo per cui, attraverso processi di aggregazione e fusione, i quattro colossi multiutilities attuali - A2A, Iren, Hera e Acea - già collocati in Borsa, potranno inglobare tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, divenendo i “campioni” nazionali in grado di competere sul mercato globale.
Ciò si configurerebbe come una reale regressione ai primi del novecento quando a gestire l'acqua e i servizi pubblici erano pochi monopoli privati.

Nella medesima direzione vanno le norme inserite negli articoli 14 e 15 del cosiddetto disegno di legge delega Madia "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", attualmente in discussione al Senato. Se approvate nell'attuale versione consegnano una delega al Governo con indicazioni precise volte al rilancio dei processi di privatizzazione. Infatti, appare sempre più evidente come l'obiettivo ultimo di tale provvedimento sia la limitazione drastica degli affidamenti diretti, quindi la possibilità di gestione pubblica dell'acqua e dei servizi essenziali, attraverso i seguenti punti:

  • il tentativo di limitare drasticamente gli affidamenti diretti (art. 15, comma 1 lettera b);
  • l'incentivo ai processi di aggregazione (art. 15, comma 1 lettera e);
  • la possibile rivisitazione al ribasso dei contratti di servizio (art. 14, comma 1 lettera l) punto 1);
  • la possibilità di commissariamento per le aziende in disavanzo che di fatto sancirebbe l'esautorazione dell'ente locale nella definizione dei piani di rientro (art. 14, comma 1 lettera h);
  • la definizione delle modalità di fallimento delle aziende pubbliche (art. 14, comma 1 lettera a).

Passo dopo passo, si torna indietro. Il Governo Renzi intende costruire la nuova Italia attraverso le vecchie privatizzazioni.
Costruiamo insieme una campagna contro le privatizzazioni e i monopoli privati, per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua e dei beni comuni.

giovedì 19 marzo 2015

Inquinamento Italdry Carmagnola: il comunicato del Comune e la Delibera di Giunta

Il comune informa su due cose:
1) nel titolo si dice che non ci sono pericoli nell'acqua potabile
2) che stanno attuando una procedura di verifica e bonifica

Per molti cittadini è un argomento nuovo, sconosciuto pur essendo datato; dell'inquinamento Italdry è emerso nel 2006.
Le notizie del comunicato sono ancora troppo poche


Verbale della Delibera per il procedimento di bonifica:
www.comune.carmagnola.to.it/FileDownload.asp?T=1&I=258237

venerdì 13 marzo 2015

Rifiuti 1a parte: la pulizia straordinaria del 12 e 13 marzo 2015


L'assessore Cavallini ha da sempre l'incarico di gestire i rapporti con il Consorzio Chierese e la società che gestisce materialmente la raccolta rifiuti e spazzamento strade, la Derichebourg.
Negli anni le iniziative sono state tante (istituzionali e non, con l'Ufficio Ambiente e con associazioni di volontariato) ed è anche cambiato il mandato del Comune: attualmente ha la gestione diretta delle risorse economiche, in sostanza riscuote.
Anche le critiche sono state tante, sia dal punto di vista dei costi (la recente grossa polemica sulle tariffe pagate dai commercianti e esercenti pubblici) sia dal punto di vista dell'efficienza.
i percorsi della pulizia straordinari marzo 2015
In merito a quest'ultima poi ci sono varie scuole di pensiero: c'è chi pubblicamente non ammette la bontà delle iniziative straordinarie ma ritiene che si possa impostare un sistema continuativo anche per gli abbandoni fuori città, nei campi e sulle strade di borgata; c'è chi pensa sia importante coinvolgere tutti e realizzare interventi straordinari anche con i volontari.
In città sono state realizzate varie migliorie che in effetti hanno dato risultati anche visibili.
Per quel che riguarda gli abbandoni o le cosiddette discariche a cielo aperto nell'attesa di capire come impostare un lavoro continuativo o meglio di rendere più efficiente l'attuale, è stato realizzata una pulizia straordinaria in due giorni  con la collaborazione dell'Ufficio Ambiente del Comune.
Le critiche sono state sempre piuttosto dirette e così crediamo sia importante avere informazioni dirette anche in merito a questa "due giorni di pulizia"
Abbiamo chiesto a Gianni Cavallini di farci avere la mappa dei luoghi "bonificati" e di approfondire i vari aspetti del problema rifiuti per darne conto su questo blog e pubblicamente ma anche per aprire un dibattito costruttivo.